Amazon nell’occhio del ciclone ancora una volta. L’azienda leader nel comparto e-commerce è finita nuovamente nel mirino della Ue. Questa volta non si tratta soltando di questioni fiscali, ma anche di alcuni aspetti strettamente connessi alla concorrenza.
Di cosa si tratta? Vediamolo nei dettagli.
La Commissione europea ha annunciato oggi l’avvio di un’indagine antitrust sul gigante americano delle vendite online, in particolare nel settore dei libri elettronici (e-book) del quale Amazon è il primo distributore in Europa.
La commissaria Ue alla concorrenza, Margrethe Vestager, sospetta che alcune clausole previste nei contratti stipulati tra Amazon e gli editori siano in violazione delle regole della concorrenza Ue e possano costituire un abuso di posizione dominante.
In particolare, la Commissione vuole verificare se l’obbligo imposto da Amazon agli editori di informare e eventualmente di offrire al gruppo statunitense termini uguali o migliori di quelli offerti a distributori concorrenti, sia d’ostacolo allo sviluppo di un mercato più funzionale nell’Ue a scapito dei consumatori. Simili clausole per il diritto al miglior trattamento sono state considerate illegali da Bruxelles in un’indagine condotta su Booking.com, il leader per le prenotazioni online di hotel, che costringeva appunto gli albergatori a offrire alla sua piattaforma uguali o migliori condizioni rispetto ai concorrenti.
L’indagine su Amazon sarà condotta inizialmente solo nei mercati di e-book in inglese e tedesco, che sono i più grandi d’Europa. La Commissione non ha stabilito scadenze per la conclusione dell’indagine. Amazon è nel mirino dell’antitrust Ue (insieme ad altre multinazionali) anche per accordi fiscali di favore pattuiti con le autorità del Lussemburgo.