Intervento a gamba tesa dell’Antitrust nei giorni in cui Serie A, Sky e Mediaset sono nel caos per via dell’assegnazione dei diritti televisivi al fine di trasmettere le gare del campionato di calcio dal 2015 al 2018, all’indomani dell’emergere di un’istruttoria proprio sull’asta che condusse alla spartizione delle partite tra i due giganti della tv.
Così una nota:
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato non ha rilasciato alcuna autorizzazione ai sensi della normativa Antitrust a favore di operatori televisivi riguardanti possibili accordi distorsivi della concorrenza nell’assegnazione dei diritti televisivi per stagioni calcistiche del triennio 2015-2018 in merito all’istruttoria aperta dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato sull’assegnazione dei diritti televisivi sul campionato di calcio di Serie A per il triennio 2015-2018.
L’Autorità prende dunque posizione ufficialmente e rammenta che si “è limitata a esprimersi, su un’istanza presentata dalla Lega Calcio” che riguardava il ‘decreto Melandri’, “sulla possibilità di consentire all’assegnatario (Mediaset) del pacchetto D (esclusiva su satellite e digitale terrestre delle squadre fuori dalle otto migliori) di concedere in sub-licenza a Sky i diritti audiovisivi relativi al medesimo pacchetto. L’Autorità, verificato che l’accoglimento dell’istanza si sarebbe tradotta nella visibilità di una parte degli eventi compresi nel pacchetto D su due piattaforme concorrenti, si è pronunciata favorevolmente. In tale occasione, l’Autorità ha espressamente fatto salva la possibilità di un intervento ai sensi della legge n. 287/90”, quella che disciplina la concorrenza del mercato, “nonché degli articoli 101 e 102 del Tfue”, il Trattato sul funzionamento della Ue che affrontano il tema degli accordi anticoncorrenziali.
Di fatto, gli sceriffi della concorrenza dicono di aver dato il via libera solo allo scambio dei diritti del pacchetto D (Sky si era aggiudicata già il pacchetto A con i diritti delle migliori 8), e non all’impianto complessivo dell’accordo che si basava proprio su quel giro di pacchetti. “Alcun contratto o accordo intercorrente fra Sky e Mediaset – concludono infatti le stesse fonti – è mai stato portato all’attenzione dell’Autorità”.