L’Aula della Camera ha approvato in via del tutto definitiva il decreto di legge delega fiscale, prendendo spunto dalla iniziativa parlamentare, con 309 sì e nessun voto contrario. Tra le opposizioni sì anche da Lega Nord e Fdi. La delega fiscale, approvata dopo otto mesi di lavoro, autorizza in pratica il governo a riscrivere il sistema fiscale per renderlo «più equo, trasparenze e orientato alla crescita» e senza nuovi oneri per lo Stato.
E’ come se il Parlamento avesse delegato al governo la possibilità di riformulare il fisco italiano, partendo da una base solida di partenza stabilita dal Parlamento. Il primo provvedimento di revisione del fisco dovrà comunque essere trasmesso alle Commissioni del Parlamento entro quattro mesi.Soddisfatto il relatore del provvedimento, Daniele Capezzone (Fi), presidente della commissione Finanze alla Camera: «E’ il primo mattone per superare il concetto di Stato esattore, evolvendo verso un fisco più razionale e a portata di cittadino. Ora – annuncia – incalzeremo il Governo per l’attuazione».
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, garantisce l’impegno del nuovo governo, guidato da Matteo Renzi, ad «attuare quanto contenuto in questa delega». La riforma fiscale, anticipa Padoan, «farà parte integrante di una strategia basata sulla creazione di posti di lavoro e incentrata sull’attivata di investimento delle imprese».
Adesso, dunque, le maggiori entrate derivanti dal contrasto all’evasione e all’erosione fiscale devono quindi essere esclusivamente attribuite al Fondo per la riduzione della pressione fiscale. E, a fronte di una riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili a carico dei contribuenti, si dovrà potenziare la fatturazione elettronica.