Il I° luglio del 2013 è una data che aspettano in molti. E’ la data in cui avranno termine tutte le concessioni che i Comuni italiani hanno rilasciato a Equitalia per la riscossione coattiva delle entrate tributarie e patrimoniali.
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La situazione si prospetta abbastanza complicata: i comuni, infatti, avranno adesso la possibilità di chiedere ad altri enti di fare quello che Equitalia ha fatto finora o continuare sulla strada già intrapresa.
La scelta non è così scontata: si tratta, infatti, nel caso la scelta dell’istituzione fosse di togliere l’incarico a Equitalia di capire chi potrà e dovrà farlo al posto suo. Un’altra società privata – come lo è Equitalia – o una società pubblica. La maggior parte dei comuni italiani ancora non hanno fatto comunicazioni a riguardo, ma in questi giorni si leva alta la voce di Gianni Alemanno, sindaco uscente della Capitale, che propone al posto di Equitalia una società comunale, Aequa Roma.
Una svolta epocale, secondo il sindaco romano, che permettere di avere una riscossione più equa dei tributi con un’apposita Commissione Etica che avrà il compito di indagare caso per caso le reali ragioni dell’insolvenza a carico del cittadino o dell’impresa:
Dobbiamo essere consapevoli del fatto – ha spiegato il sindaco – che esistono due casi completamente diversi: chi non vuole pagare per truffare lo Stato o gli Enti locali, da colpire quindi duramente, e chi non può pagare avendo come unica alternativa quella di chiudere l’attività e precipitare sul lastrico.
► Meno riscossioni per Equitalia, colpa della crisi
Che sia una mossa elettorale o meno è una proposta interessante da parte di Alemanno, che già è realtà a Torino, sulla quale saranno chiamati a decidere i romani stessi con una consultazione popolare via internet.