L’assegno al nucleo famigliare – ANF – è stato introdotto in Italia con le legge n. 153 del 1988 che prevede che sia l’INPS a erogare un determinato contributo alle famiglie di lavoratori dipendenti o di titolari di una prestazione pensionistica Inps che si trovano in difficoltà economica.
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Chi ha diritto all’assegno al nucleo familiare
Partendo dal presupposto che l’assegno al nucleo famigliare è una prestazione dell’Inps alla quale possono accedere tutti i possessori di un reddito da lavoro dipendente, da pensione o altro tipo di rendita, che rientrano in determinate fasce reddituali che ogni anno sono stabilite dal governo in base alle risorse disponibili.
Prima di procedere alla disamina dei casi particolari, ricordiamo che l’assegno è concesso solo nel caso in cui il reddito da lavoro dipendente, pensione o da altre prestazioni sia pari ad almeno il 70% dell’intero reddito familiare.
Hanno diritto all’assegno al nucleo familiare le seguenti categorie di lavoratori:
– dipendenti in attività;
– disoccupati indennizzati;
– cassintegrati;
– in mobilità e impiegati in lavori socialmente utili;
– assenti per malattia o maternità;
– richiamati alle armi;
– in aspettativa per cariche pubbliche elettive e sindacali;
– dell’industria o marittimi in congedo matrimoniale.
Possono fare richiesta dell’assegno al nucleo famigliare anche:
– le persone assistite per tubercolosi;
– i pensionati ex lavoratori dipendenti;
– i caratisti imbarcati sulla nave da loro stessi armata, agli armatori e ai proprietari armatori;
– i soci di cooperative.
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Come si richiede l’assegno al nucleo famigliare?
Per ottenere dall’Inps l’assegno al nucleo famigliare il contribuente deve necessariamente farne richiesta, con il modulo ANF/DIP dell’INPS, a:
– datore di lavoro, se lavoratore dipendente.
– INPS, in caso di addetti ai servizi domestici, operai agricoli dipendenti a tempo determinato, lavoratori iscritti alla gestione separata.