Mandare in pensione i contanti, ci si prova in tutti i modi. Ma soprattutto si prova in tutti i modi a mettere all’angolo l’evasione fiscale. Con l’assegno elettronico, in questa direzione, possiamo dire che è stato fatto un passo avanti. Ecco ciò che è scritto in Gazzetta Ufficiale.
Abbiamo oggi approfondito il tema del pagamento in contanti sopra i 1000 euro possibile soltanto per gli stranieri, ovvero per chi non risiede in Italia e può utilizzare la soglia dei 15.000 euro.
> Pagamenti in contanti, la soglia non vale per gli stranieri
Adesso concentriamoci sull’assegno elettronico che entra in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo 2015, del Decreto Ministeriale n. 205 del 3 ottobre 2014. In questo documento è presente il regolamento sulla presentazione al pagamento in forma elettronica di assegni bancari e circolari.
Il decreto del ministero dell’economia ha introdotto gli assegni elettronici spiegando che:
Si ha presentazione in forma elettronica quando il trattario o l’emittente ricevono dal negoziatore l’immagine dell’assegno, oltre alle informazioni previste dal predetto regolamento. […] Il negoziatore deve presentare l’assegno al pagamento al trattario o all’emittente non oltre il giorno lavorativo successivo a quello in cui gli è stato girato per l’incasso.
Per garantire correttezza e sicurezza della presentazione in forma elettronica dell’assegno elettronico al pagamento, le banche e gli altri enti abilitati dovranno adottare dei meccanismi di sicurezza e correttezza della trasmissione dell’immagine dell’assegno. I dettagli saranno indicati in un secondo momento dalla Banca d’Italia.
L’assegno elettronico si può inviare soltanto attraverso la PEC e ogni email deve essere convalidata dalla firma digitale. Una volta ricevuto il file la banca deve mettere a disposizione il denaro non oltre il giorno lavorativo successivo a quello in cui l’assegno gli è stato girato per l’incasso.