Durante i primi nove mesi dell’anno, per Astaldi, tutto è filato liscio. I conti sono in regola e la guidance del gruppo di costruzioni, che tra gennaio e settembre ha fatto segnare un utile netto pari a 60,5 milioni di euro con una crescita del 13,1%, è confermata. Gli analisti attendevano profitti per 59,6 milioni su un business di 1,844 miliardi di euro, rammentando che nel terzo trimestre l’utile ha tratto vantaggio del reddito da partecipazione e della conversione del prestito obbligazionario convertibile da 130 milioni e scadenza 2019.
L’ebitda è rimasto piatto a 218,38 milioni (+0,1%), lievemente inferiore ai 223,8 milioni attesi dai broker, con il margine corrispondente che si è ridotto dal 12,7% all’11,8%, influenzato dalla prevalenza ciclica dei progetti in corso d’opera che hanno configurato una struttura dei costi maggiormente orientata all’affidamento a terzi che verso lavorazioni dirette. Analogamente, il margine ebit è sceso dal 9,9% al 9,2% per via di una crescita dello 0,4% del risultato operativo a quota 171 milioni circa, anche in questo caso sotto i 173,8 milioni pronosticati dagli analisti.
Il portafoglio ordini in esecuzione si è portato a fine settembre a 13,3 miliardi, con ulteriori 9,7 miliardi di iniziative già acquisite e in via di concretizzazione, per un totale di oltre 23 miliardi. Infine, il debito è aumentato a 1,105 miliardi dagli 801 milioni di fine anno, comunque coerente con gli 1,09 miliardi di fine giugno e con le previsioni degli analisti. Stefano Cerri, amministratore delegato del gruppo, ha dichiarato:
Il gruppo prosegue nell’attuazione del piano strategico 2013-2018 e conferma la capacità di raggiungere gli obiettivi fissati. In particolare, il 2014 si presenta come il punto di svolta della strategia delineata. Infatti, se da un lato l’esercizio registra una crescita ulteriore del 10% del valore della produzione, dall’altro pone le premesse per il definitivo rafforzamento della struttura patrimoniale finanziaria, mediante il processo di valorizzazione delle iniziative in concessione che sarà perfezionato nel corso del 2015.
Alla luce dei risultati dei primi nove mesi, Astaldi mira a chiudere l’esercizio con ricavi totali in crescita del 10%, un margine ebit superiore al 9% e una posizione finanziaria netta negativa compresa tra 900 milioni e un miliardo di euro.