PEC è l’acronimo che indica la Posta Elettronica Certificata, uno strumento di comunicazione che dovrebbe aumentare la chiarezza dei bilanci e degli affari delle aziende, ormai obbligate a dotarsi di un indirizzo certificato. All’inizio la registrazione era corrisposta gratuitamente, adesso, ottenere un indirizzo PEC è diventato oneroso, nel senso che occorre pagare un abbonamento.
Le aziende interessante, che non hanno ancora provveduto a dotarsi di una PEC, possono far riferimento ai maggiori gestori di posta elettronica per ottenerla e magari optare anche per il servizio di firma elettronica. Molto comune è la sottoscrizione dell’abbonamento per la PEC tramite il portale Aruba che fornisce anche questo tra gli altri servizi di hosting, stampa, etc.
Dopo una fase di sperimentazione, dal 4 dicembre 2012, è attivo un provvedimento che rende operative le comunicazioni via PEC, relative ai processi tributari, in tutti i territori della Penisola. In pratica si potrà e si dovrà usare la PEC per l’invio degli atti nei processi tributari.
Questa innovazione comporta un risparmio di tempo sicuramente ma alleggerisce anche la spesa delle amministrazioni. Il decreto che estende l’uso del canale telematico di comunicazione alle Commissioni tributarie regionali e provinciali di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Puglia e Trentino Alto Adige, è stato pubblicato in Gazzetta il 3 dicembre.