Anche se a livello economico si tende sempre a parlare delle performance finanziarie dei titoli in borsa e della crescita del PIL, la descrizione della crescita di un Paese passa anche dalla valutazione della povertà e l’incremento dei senza fissa dimora è un indice da non trascurare.
Sono oltre 50.700 le persone senza fissa dimora in Italia, in aumento rispetto alle 47.648 stimate nel 2011. Lo ha detto l’Istat che del fenomeno ha diffuso anche la spiegazione che segue (fonte Ansa):
La stima fatta su 158 comuni – chiarisce l’Istat – corrisponde al 2,43 per mille della popolazione regolarmente iscritta presso i comuni considerati dall’indagine, valore in aumento rispetto a tre anni prima, quando era il 2,31 per mille (47 mila 648 persone). Nel complesso la stima è stata fatta su circa un terzo della popolazione residente nel nostro Paese. Tra le persone senza dimora la quota che si registra nelle regioni del Nord-ovest (38%) è del tutto simile a quella stimata nel 2011, così come quella del Centro (23,7%) e delle Isole (9,2%); nel Nord-est si osserva invece una diminuzione (dal 19,7% al 18%) che si contrappone all’aumento nel Sud (dall’8,7% all’11,1%).
Identikit dei senza fissa dimora
Rispetto al 2011, vengono confermate anche le principali caratteristiche delle persone senza dimora: si tratta per lo più di uomini (85,7%), stranieri (58,2%), con meno di 54 anni (75,8%) – anche se, a seguito della diminuzione degli under34 stranieri, l’età media è leggermente aumentata (da 42,1 a 44) – o con basso titolo di studio (solo un terzo raggiunge almeno il diploma di scuola media superiore). Cresce rispetto al passato la percentuale di chi vive solo (da 72,9% a 76,5%), a svantaggio di chi vive con un partner o un figlio (dall’8% al 6%); poco più della metà (il 51%) dichiara di non essersi mai sposato.