Si è registrato un dato positivo in merito alle esportazioni in Europa nel mese di maggio. Stando a quanto riportato dall’Istat si è avuto un aumento del 5,7% rispetto ad aprile, cui fa fronte un aumento del 4,8% delle importazioni. L’andamento di import ed export fa segnare un surplus commerciale di quasi due miliardi e mezzo: 2.449 milioni di euro, minore rispetto a quello di maggio 2013 (+2.934 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, dice l’Istat, evidenzia un leggero calo tendenziale e passa da +6,6 miliardi di euro di maggio 2013 a +6,4 miliardi di euro.
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La forte crescita congiunturale delle vendite destinate ai paesi extra Ue, estesa a tutti i gruppi principali di beni, dice l’Istat, è in larga misura spiegata dall’export di beni strumentali (+9,8%). L’aumento congiunturale dell’import deriva dai prodotti energetici (+16,3%), al netto dei quali le importazioni scendono dello 0,9%. Gli acquisti di beni di consumo durevoli sono in grande aumento (+11,2%), mentre sono in calo quelli di prodotti intermedi (-2,0%).
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Nell’ultimo trimestre il movimento congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue è negativa (-1,4%) ma è stazionaria se vista al netto dell’energia. La forte crescita delle vendite di beni strumentali (+2,6%) e di beni di consumo durevoli (+2,7%) contrasta la discesa degli altri raggruppamenti principali di beni. Nello stesso periodo, il calo congiunturale delle importazioni (-2,4%) è definita dalla forte contrazione degli acquisti di prodotti intermedi (-4,9%) ed energetici (-3,9%). Il calo tendenziale dell’export (-1,9%) è determinato dall’andamento di alcune componenti molto variabili (energia e metalli preziosi).