L’ultimo dato, anche questo oltre la media europea, è quello che riguarda il numero degli inattivi: 2 milioni 975 mila, 78 mila in più (+2,7%) rispetto al 2011. Inoltre, in Italia si verifica un fenomeno molto particolare: gli inattivi, ossia le persone che sarebbero disposte a lavorare subito ma che non hanno cercato un lavoro nelle ultime quattro settimane, sono più dei disoccupati veri e propri, quasi tre milioni contro 2,7 milioni, mentre in Europa il dato è esattamente l’opposto, con 25 milioni di disoccupati e 8,8 milioni di inattivi.
Nello specifico l’esercito dei senza lavoro in Italia è composto da 1 milione 300 mila inattivi scoraggiati, persone che dichiarano di non aver cercato lavoro perché convinte di non trovarlo, e dagli inattivi, persone che cercano lavoro ma che non sono disponibili a lavorare subito, che ammontano a 111 mila individui. Il nome che viene dato a questa compagine è ‘forze di lavoro potenziali’, per un totale di 3 milioni 86 mila.
► Cala il numero dei senza lavoro, ma la disoccupazione è ancora un’emergenza
Certo, il fatto che si possa essere scoraggiati o inattivi poco cambia nel computo delle persone che non hanno un lavoro, ma il tener presente gli atteggiamenti verso il mondo del lavoro è un modo per capire quali siano le speranze e i sentimenti della popolazione verso il proprio futuro.