Gli italiani hanno già dovuto sostenere un buon numero di aumenti nel 2014 e per il prossimo anno ce ne sono ancora altri da mettere in elenco. Uno su tutti quello delle tariffe autostradali per le quali le associazioni di consumatori chiedono un blocco. Adusbef e Federconsumatori provano ad evitare il salasso per aziende e contribuenti.
Il 2015, se anche dovesse essere l’anno della ripresa dell’Italia, sarà comunque un anno di sacrifici visto che gli italiani, tartassati da aumenti delle tariffe che colpiscono soprattutto i consumi, dovranno subire altri rincari anche a partire dal primo gennaio. Insomma non s’inizia nel migliore dei modi. Le associazioni di consumatori come Adusbef e Federconsumatori sono già sul piede di guerra. Ecco la lista dei rincari che hanno stilato per far capire quanto gli italiani hanno dovuto pagare in più rispetto alle previsioni:
> Aumento record su tariffe pubbliche acqua e rifiuti
- Ativa +0,82%
- Autostrade per l’Italia +4,43%
- Brennero +1,63%
- Brescia-Padova +1,44%
- Centropadane +8,01%
- Cisa +6,26%
- Autostrada dei fiori +2,78%
- Autovie venete +7,17%
- Milano Serravalle e Mi. Tang.li +4,47%
- Tangenziale di Napoli +1,89%
- Rav +5,00%
- Salt +3,07%
- Sat +5,00%
- Autostrade meridionali (Sam) +0,00%
- Satap A4 Tronco Novara Est – Milano e Torino – Novara Est +5,27%
- Satap Tronco A21 TO-AL-PC +1,66%
- Sav (autostrada e raccordo) +5,00%
- Sitaf – Barriera di Bruere +4,23%
- Sitaf – Barriera di Avigliana +4,31%
- Sitaf – Barriera di Salbertrand +3,81%
- Torino-Savona +1,60%
- Cav – A4 Venezia-Padova, Tangenziale Ovest di Mestre e raccordo con aeroporto Marco Polo e Passante di Mestre +6,26
- Strada dei Parchi +8,28%
Ci sarebbero però altri rincari per il 2015: a parte quelli per sigarette e carburanti, si preannuncia l’incremento del contributo unico, l’aumento dell’IVA sul pellet che passa dal 10 al 22 per cento e un aumento previsto nel 2016 dell’aliquota IVA fino a 25,5 per cento. Ultimo ma non meno importante anche l’aumento delle tariffe autostradali che dovrebbero toccare punte del +9%.
L’esempio fatto dalle associazioni è quello dell’autostrada Roma-Pescara che dovrebbe subire un rincaro del prezzo del pedaggio del 9 per cento e arrivare a costare 1,6 euro in più.