Secondo una recente ricerca condotta a termine dalla Coldiretti, i cittadini italiani sono sempre più poveri e molti di loro sono recentemente passati da un regime di sussistenza ad un regime di povertà.
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La confederazione nazionale dei Coltivatori diretti ha infatti presentato un ampio dossier al Forum dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio in cui viene rilevato che nel corso del 2013 il numero dei poveri è salito a 4.068.250 unità, mentre una parte di loro, cioè 1.304.871 persone, sono oggi costrette a chiedere aiuto per sfamarsi.
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Se nel giro di un anno, dunque, gli indigenti italiani sono aumentati del 10%, nel giro di 3 anni sono aumentati del 47%. Sono sempre più numerose infatti le persone che si rivolgono alle mense solidali in cerca di un pasto o quelle che hanno ricevuto almeno un pacco di aiuti alimentari. E i dati devono essere però integrati con il fatto che non sempre è possibile compiere rilevazioni precise, a causa dell’anonimato che spesso contraddistingue il fenomeno.
Le cause del generale impoverimento sociale che sta attraversando il Paese sono da rintracciare in due fenomeni fondamentali: il perdurare della crisi economica, che riduce progressivamente il reddito a disposizione e l’aumento del tasso di disoccupazione.
Ad essere più colpiti dal fenomeno dell’indigenza sono però soprattutto pensionati – over 65 – e bambini – cioè minori. Le più ampie fasce di poveri si concentrano nel Sud della penisola dove vive in stato di indigenza 1.542.175 di persone. La povertà è infatti aumentata al Sud del 65% in soli 3 anni.