Questa volta dovrebbe essere definitivo. Il Governo, infatti, proprio in queste ultime ore è ritornato sulla questione dell’IVA, dal momento che mancano ormai pochissimi giorni alla fine del mese di settembre. L’aumento dell’aliquota, dal 21 al 22%, della principale delle imposte indirette sarebbe dovuto infatti scattare il 1 di ottobre, ma la situazione è diventata sempre più incandescente con l’avvicinarsi della data.
> IMU IVA e Service Tax – Il gioco delle tre tasse
E proprio dalla Bozza del Decreto Legge relativo si apprende oggi che il Consiglio dei Ministri, molto probabilmente, varerà in serata la misura secondo cui l’aumento sarà rimandato per una seconda volta, slittando al 1 gennaio 2014, data entro la quale si spera di poter congelare del tutto l’innalzamento dell’aliquota.
> IMU IVA e Service Tax – Il gioco delle tre tasse – II
Sempre all’interno della Bozza del Decreto legge si legge che nel prossimo anno l’intero sistema delle imposte sarà rivisto, con particolare attenzione alle altre aliquote dell’IVA, quelle ridotte, e agli elenchi di prodotti che ad esse saranno associati. E dopo la questione delle riforme, che era in programma già da tempo, del resto, si arriva al nodo delle coperture. E’ stato ripetuto più vole, infatti, che il congelamento dell’IVA sarebbe costato allo Stato un altro miliardo.
Miliardo che sarà recuperato come segue:
- dall’aumento dell’acconto dell’IRES al 103%
- dall’aumento dell’acconto IRAP
- dall’introduzione di accise più alte sulla benzina pari a circa 2 centesimi al litro per tutto il 2013 e poi a 2,5 centesimi al litro per tutto il 2015
- dal fondo di solidarietà – solo 120 milioni – per i Comuni, erogato in compensazione del mancato gettito dell’IMU.
Per gli automobilisti, le amministrazioni locali e le imprese, dunque, si aspettano tempi ancora più duri.