Aumento Iva rimandato: dove sono state trovate le coperture? – I

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 L’aumento di un punto percentuale dell’aliquota Iva è stato rimandato di ulteriori tre mesi – da giugno ad ottobre 2013 – e il Governo ha anche annunciato che potrebbe essere possibile posticipare di un altro trimestre questo salasso, aspettando così qualche altro mese per capire se sarà possibile recuperare il miliardo di euro necessario per non far scattare l’aumento.

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Le speranze in effetti sono davvero poche, a meno di una ripresa economica fulminea che porti l’Italia fuori dalla recessione in meno di tre mesi, o, come è già successo, andare ad aumentare altre imposte. E’ quello che è stato fatto per riuscire a posticipare l’aumento ad ottobre 2013, con una manovra che ha cercato di spalmare il minor gettito di un miliardo su altre tasse con l’aumento dell’Irpef, dell’Ires, dell’Irap, delle tasse sulle sigarette elettroniche e l’aumento dell’imposta di bollo.

Aumentano gli acconti per Irpef, Irap e Ires

► Aumento Iva rimandato: dove sono state trovate le coperture? – II

L’aumento di un punto percentuale dell’Iva previsto per giugno è stato posticipato ad ottobre 2013 grazie all’aumento degli acconti dovuti dai contribuenti per l’Irpef e l’Irap: a decorrere dall’anno d’imposta in corso al 31 dicembre 2013 le persone fisiche e le società di persone dovranno versare un acconto pari al 99/100% di quanto dovuto.

Stessa sorte anche per l’Irap e l’Ires dovute dalle persone giuridiche, per le quali gli acconti, sempre a partire dall’anno di imposta in corso al 31 dicembre 2013, saranno del 100/101% di quanto dovuto.

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Peggio ancora per le banche: lo slittamento dell’Iva è stato possibile anche grazie all’aumento sulle ritenute sugli interessi e i redditi da capitale che gli istituti di credito sono tenute a versare, che arriveranno anche al 110% di quanto dovuto al Fisco.

 

 

 

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