Solo nel corso del 2012, secondo uno studio dell’Istat, le imposte che le amministrazioni locali hanno fatto pagare ai loro contribuenti sono salite del 5% su base annua, pari a un aumento del gettito di 9,2 miliardi, per un totale di 182,9 miliardi.
Come evidenzia l’Istat, c’è stata una inversione di marcia rispetto a qualche anno fa e la colpa, ovviamente, viene fatta ricadere sulla crisi economica: nel 2008/2009, infatti, si è assistito ad un allentamento della pressione fiscale, che si è subito ritrasformato in aumento già a partire dal 2010. Gli incrementi annuali sono stati, mediamente, del 10%, per un aumento complessivo in dieci anni di 44,5 miliardi di euro (+32,2%), così distribuiti: 23,9 miliardi per i comuni (+31,1%); 1,4 miliardi per le provincie (+41,3%) e 19,3 miliardi in più (+33,1%) per le regioni.
► IVA, IMU e Accise le tasse più remunerative
Per le amministrazioni locali le tasse sono diventate una delle fonti di sostentamento più alte: nel 1991 le entrate fiscali ammontavano al 14,2% del totale per i comuni e al 15,2% per le regioni, mentre al 2011 si è arrivati al 39,7% per i comuni e al 42,3% per le regioni.