L’industria automobilistica ha fatto registrare una profonda trasformazione che sta modificando l’equilibrio di potere tra i produttori di auto e i loro fornitori.
E’ quanto si evince dal report dei ricercatori di Standard&Poor’s Ratings Services secondo i quali il mercato dei fornitori si sta consolidando per soddisfare le necessità dei costruttori, che hanno grandi capacità di produzione.
“Questo trend, dunque, ha portato all’esistenza di mega-fornitori con ricavi per decine di miliardi di dollari e un margine di profitto vicino ai massimi storici”, spiegano a Standard&Poor’s precisando tuttavia che questa accresciuta profittabilità si sta scontrando ora con i piani di riduzione dei costi avviati da molti produttori automobilistici per aumentare la redditività e la flessibilità verso la domanda.
“Crediamo che questo possa sforzare i rapporti tra le case automobilistiche e i loro fornitori”, sostengono gli esperti, “in un momento in cui una stretta collaborazione è necessaria per affrontare la trasformazione del settore”. Tuttavia la trasformazione del settore presenta seri rischi di deterioramento del rapporto tra produttori e fornitori.
Al momento, infatti, le aziende leader sono posizionate meglio per potersi aggiudicare i contratti, che sono sempre meno nel numero ma di maggiori dimensioni, e i fornitori hanno aumentato gli sforzi per accelerare il consolidamento come, ad esempio, l’acquisizione di Trw Automotive da parte di ZF Friedrichshafen e quella di Affinia da parte di Mann + Hummel.
“I fornitori si stanno muovendo più in alto nella catena di valore, producendo componenti più innovativi”, fanno notare ancora i ricercatori. “Si calcola che i 15 fornitori di auto più grandi, tra quelli da noi valutati, abbiano aumentato la loro attività di ricerca e sviluppo al 4% circa dei loro ricavi nel 2014 rispetto al 3,5% del 2007”, aggiungono. Il trend è stato inoltre rinforzato dalla crescente importanza dell’elettronica, componenti spesso prodotti dai fornitori.