L’avvio di un’attività non deve essere mai lasciato al caso, specialmente quando l’inizio di un lavoro è collegato all’apertura della Partita IVA. È meglio sicuramente concentrarsi nel non commettere alcuni errori che potrebbero rivelarsi fondamentali, e che sono una fonte di rischio per le neo-imprese. È possibile vedere come molte imprese nate da poco a volte non riescano a raggiungere i loro obiettivi, dovendosi districare in un mercato molto concorrenziale. Questo accade a volte perché non si considerano alcuni elementi di fondo, che invece sono molto significativi. Ma quali sono gli errori da non commettere? Ecco alcuni suggerimenti utili.
1. Non scegliere la tua attività solo in base ai profitti
Alcuni pensano soltanto che l’attività scelta debba essere valutata in modo da essere la più remunerativa possibile. Tuttavia non è detto che sia la scelta più giusta, perché a volte è meglio scegliere l’attività che piace di più e che l’imprenditore possa sentire più sua.
Valutare soltanto in base al profitto che può generare il lavoro può portare ad un elevato grado di insoddisfazione che nel tempo certamente non paga.
2. Non avere paura di chiedere un finanziamento
A volte alcuni imprenditori sono restii a chiedere un finanziamento ad una banca, quando aprono una Partita IVA. Pensano infatti alle numerose possibili difficoltà che si possono incontrare da questo punto di vista o ritengono che sia davvero impossibile che la banca sia disposta a fornire loro un prestito.
Invece è molto importante essere consapevoli che queste difficoltà possono essere superabili, perché l’accettazione di un credito si basa di solito sul rispettare la procedura e la documentazione richiesta, indicata su questa pagina di PrestitieFinanza.com. Rispettando gli esatti adempimenti, spesso è molto facile ottenere un prestito, anche se la Partita IVA è stata aperta da poco tempo.
3. Non pensare in prima persona a tutti gli incarichi
Molti titolari di un’attività pensano di poter risolvere tutto gestendo in maniera personale tutti gli incarichi che il lavoro comporta. In realtà è una convinzione sbagliata, perché un’azienda appena avviata ha bisogno di mansioni amministrative, tecniche, legali.
Anche se si vuole tenere tutto sotto controllo, è impossibile pensare di poter fare tutto senza l’aiuto di figure specializzate. È logico che fare tutto da sé può far risparmiare, ma l’imprenditore si ritroverebbe a gestire dei compiti che non gli appartengono, finendo con il perdere tempo che non verrebbe dedicato a strategie volte alla crescita del business.
4. Definisci il target dei clienti
Un altro errore che può commettere un imprenditore che ha da poco aperto la Partita IVA, è quello di non definire il target di clienti a cui rivolgersi. Occorre, invece, identificare il target specifico. D’altronde selezionare i clienti con una certa attenzione evita di doversi ritrovare ad avere a che fare con molte questioni che potrebbero compromettere anche l’esatto sviluppo del progetto.
Nel marketing vengono definiti “personas” ossia l’identikit immaginario del cliente-tipo con cui si dovrà avere a che fare, e di cui dovremo riuscire a soddisfare ogni esigenza.
5. Impegnati nel cercare direttamente i clienti
È importante non pensare anche che i clienti arrivino spontaneamente. Ricordati sempre che devi cercare di attirare più clienti possibili che entrano a far parte di una nuova attività commerciale. Per questo è importante che un imprenditore si impegni nel far conoscere i propri prodotti o i suoi servizi.
In questo senso è essenziale adottare anche delle strategie mirate che danno la possibilità anche di farsi conoscere. A questo proposito sono da valutare le attività pubblicitarie, per divulgare il messaggio aziendale attirando consumatori in target.
La veicolazione del messaggio aziendale può essere attivata e portata avanti in vari modi. Sta sempre all’imprenditore stabilire quale strumento di advertising utilizzare, anche in linea con il pubblico a cui si rivolge. In ogni caso la pubblicità è considerata indispensabile, soprattutto nel primo periodo dell’avvio dell’attività, anche in funzione del fatto che il governo ha messo a disposizione il bonus pubblicità, che permette di recuperare una parte degli investimenti pubblicitari.
Conclusioni
Questi ovviamente sono gli errori più comuni e gravi, che possono essere messi in atto da un piccolo imprenditore che si trova alle prime armi. É ovvio che gli aspetti su cui fare molta attenzione sono tanti di più, basti pensare anche ad un aspetto banale come la scelta del codice ateco, che deve essere fatta in maniera oculata, non soltanto valutando il tipo di attività, ma anche tutti gli adempimenti ed oneri fiscali che ne derivano.