Il mercato azionario statunitense ha chiuso il 2014 con una serie di nuovi record totalizzati. Basti pensare che l’indice S&P500 ha toccato i massimi ancora nella seduta del 29 dicembre, quando si è portato a 2.090,58, sempre più lontano dai minimi sfiorati all’inizio dello scorso marzo a quota 1.706,60.
Malgrado ciò, esperti di mercato e banche d’affari vedono il paniere azionario americano proiettato verso nuovi record nel 2015, anno alla fine del quale lo stimano tra i 2.100 e 2.200 punti. Per comprendere perché le prospettive sull’azionario a stelle e strisce restino positive, bisogna partire dal quadro macroeconomico:
Nel 2015 gli Stati Uniti saranno il front-runner del ciclo economico mondiale. Le azioni sono state un’asset class estremamente importante nel 2014 e ciò vale anche per il 2015. Le azioni continuano a offrire un potenziale di rendimento, nonostante le sfide crescenti. Di parere analogo gli esperti di Russell Investments, che nelle loro previsioni per il 2015 spiegano: Le azioni statunitensi, anche se care, rimangono interessanti rispetto al reddito fisso, considerato lo scenario di tassi di interesse in probabile aumento. Gli strategist, quindi, continuano a sovrappesare leggermente l’azionario americano e a sottopesare l’obbligazionario Usa. A livello generale è atteso un rialzo della volatilità dell’azionario, in parte a causa delle incertezze legate alla politica monetaria della Fed.
Passando ai numeri, Deutsche Asset & Wealth Management, alla fine dell’anno in corso, vede l’S&P500 a quota 2.130 punti. E’, invece, leggermente più ottimista Savita Subramanian, che guida la divisione di ricerca azionaria sul mercato americano a Bank of America Merrill Lynch e che fissa per l’indice, tra dodici mesi, un target in area 2.200 punti. Anche se il recente rally del mercato americano impone cautela: “Il mercato toro non è ancora finito, ma è giunta l’ora di essere selettivi”, mette in guardia Subramanian.