Rispetto a 10 anni fa il numero dei badanti e degli assistenti domestici che si prendono cura di anziani e disabili presso le famiglie italiane è cresciuto del 53%, per un totale odierno di un milione e 655 mila persone.
Per la maggior parte stranieri, sono in prevalenza donne, l’82,4% del totale, che hanno un’età compresa tra i 36 e i 50 anni, per un totale di circa 2 milioni di famiglie italiane che ricorrono al loro ausilio.
► Cosa fanno gli immigrati in Italia?
Questi sono i numeri riportati da una ricerca realizzata da Censis e Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità) per conto del ministero del Lavoro, che, se vista al di là della specificità di questi numeri evidenzia, oltre alla massiccia presenza di immigrati chiamati a fare questo lavoro, l’invecchiamento della popolazione del nostro paese.
Ma non tutte le famiglie possono permettersi una badante per assistere il nonno non più autosufficiente. Il costo, infatti, di tale aiuto, se fatto in regola e non attraverso il ricorso al lavoro nero, è di 667 euro al mese per famiglia, nel caso si sia in possesso dei requisiti per accedere ad assegni sociali.
Altrimenti le famiglie rischiano di spendere anche il doppio: 800 euro di paga mensile che diventano 1.200 una volta che si sono versati contributi e pagate le ritenute.
► La tassa sul licenziamento della colf
Quando non si può sostenere una spesa del genere, evidenzia il rapporto, per pagare il collaboratore si riducono i consumi famigliari (48,2% dei casi), si ricorre al risparmio (20,2%) e all’indebitameto (2,8%).
Ma c’è anche chi sceglie di rinunciare al lavoro e stare, quindi, a casa e prestare assistenza in famiglia.