Era il grande ed atteso giorno della Banca Centrale Europea e questa volta Mario Draghi e il Board dell’Istituto Centrale non hanno deluso le aspettative: interventismo allo stato puro. Taglio di tutto il corridoio dei tassi, con il tasso di rifinanziamento principale portato da 0,25 a 0,15, il tasso di rifinanziamento marginale da 0,75 a 0,40 e soprattutto il tasso di deposito da 0 a -0,10, rendendo così di fatto dispendioso oltre che non remunerativo il deposito di liquidità overnight presso i forzieri di Francoforte.
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Inoltre, è stata annunciata la manovra di TLTRO (Targeted Long Term Refinancing Operation) che prevede in una fase iniziale, che le banche potranno prendere in prestito una somma fino al 7% dei prestiti al settore privato (sempre esclusi i mutui) in essere allo scorso 30 aprile spiega DailyFx. Se la richiesta iniziale dovesse essere piu’ bassa, gli istituti potranno approvvigionarsi presso la Bce in due tranche (settembre e dicembre 2014) fino a un prestito totale del 7%, per una size di 400 miliardi di euro ad ogni tranche (tre in tutto dunque).
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Il tutto per riportare l’inflazione verso il target. La reazione dell’eurodollaro è stata estremamente volatile, con una discesa iniziale fino a 1.3500 per poi assistere ad una ripartenza verso 1.3650, indicazione del fatto che per ora il mercato ha timore che le misure di rifinanziamento studiate possano non trasmettersi all’economia reale. Un’ulteriore evidenza di come la moneta unica europea stia confermando il suo rado di forza relativa contro il dollaro.