Banche Popolari verso la riforma

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Il Governo Renzi approva la riforma relativa alle Banche Popolari con il benestare di Piazza Affari.

La nuova normativa condurrà alla trasformazione delle dieci banche popolari in società per azioni, e molti aspettano di conoscere il nuovo status dei singoli gruppi, a partire dalla Banca d’Italia.

Nel frattempo, la riforma sta raccogliendo l’approvazione del mercato il quale sta acquistando a mani basse azioni della banche coinvolte nel riassetto.

Così gli esperti:

Secondo le indicazioni del premier, che ha previsto l’abbandono del sistema capitario per le banche cooperative con attivi superiori agli 8 miliardi, le popolari che si trasformeranno in Spa sono sette quotate a Piazza Affari e tre no. Nel dettaglio si tratta di Ubi Banca, Banco Popolare, Bpm, Bper, Creval, Popolare di Sondrio e Banca Etruria, restano invece fuori dal listino la Popolare di Vicenza, Veneto Banca e la Popolare di Bari. Dalle ricostruzioni del testo di legge, si avrebbe un drastico abbassamento delle soglie necessarie per approvare in assemblea la trasformazione delle banche popolari in società per azioni o la loro fusione. Radiocor riporta che l’articolo relativo alle banche popolari (il primo di un provvedimento che ne contiene complessivamente otto) è articolato in due commi, il primo dei quali è a sua volta dettagliato in cinque punti distinti.

Tra le modifiche previste per il Tub, il Testo unico bancario, occorre menzionare l’abbassamento della maggioranza assembleare. Il provvedimento contempla la trasformazione delle banche popolari in spa o per fusioni a cui prendano parte banche popolari e da cui risultino società per azioni, per l’assemblea in prima convocazione la maggioranza dei due terzi dei votanti a patto che in assemblea sia rappresentato almeno un decimo dei soci della banca.

 

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