“Come al solito, il Minculpop istituzionale ha funzionato alla perfezione. Ai toni trionfalistici usati per inneggiare al presunto aumento della tassazione bancaria, non corrisponde una reale sicurezza riguardo le garanzie per i correntisti”. Lo sostiene il presidente di AN-TE Michel Emi Maritato, commentando una delle ultime decisioni del governo, in merito all’aumento al 26% dell’aliquota fiscale sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia. “Senza un blocco triennale delle tariffe bancarie i maggiori oneri saranno addossati ai correntisti, con un costo pro-capite di 35 euro, aggravando così gli alti costi di gestione dei conti correnti, pari in Italia a 371 euro, contro una media europea di 114 euro.
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Ė la solita grancassa del potere che si avvale di tali presunti successi in funzione elettorale, senza spiegare che si tratta di una partita di giro. Così come il blocco dello stipendio dei magistrati che in realtà, coinvolge soltanto un numero limitato di toghe che percepiscono retribuzioni a livelli elevatissimi. Nessuno però racconta – continua Maritato – il pericolo che si corre restando avvinghiati ai pericolosi accordi stabiliti dagli eurocrati con il Fiscal Compact. Ad esempio, nessuno chiarisce cosa ci aspetta dopo le elezioni con l’ERF, European Redemption Fund, il cosiddetto Fondo europeo di redenzione, per cui saremo vincolati con l’Europa per la riduzione del debito, ponendo a garanzia i nostri asset patrimoniali, riserve valutarie, parte del gettito fiscale e patrimonio. Una cambiale in bianco, una sorta di EuroEquitalia su cui AssoTutela vigilerà perché tale patto scellerato non strangoli come sempre i cittadini a vantaggio degli euro burocrati”.