Lo studio di Bankitalia sulle economia regionali mostra la diminuzione dei prestiti bancari per le famiglie e le imprese nel nostro Paese e l’allargamento del divario tra nord e sud. I prestiti delle banche sono in diminuzione in tutti i settori produttivi, mentre il sud paga problematiche strutturali e la scarsa presenza di aziende innovative e di domanda estera. Il credito concesso al sud è minore e gli interessi sono anche più alti per effetto della presenza della criminalità. L’accesso al credito è quindi più difficile per problemi di sicurezza.
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La situazione caratterizzata dalla sofferenza bancaria continua nel nostro Paese. Il problema del debito in Italia non è solo quello pubblico, ma anche quello privato. In effetti, sono molti gli italiani che non riescono più a pagare le rate dei prestiti o dei mutui e questo ha portato le banche ad essere maggiormente attenti nel concedere i finanziamenti. Una realtà che rischia di bloccare la crescita e gli investimenti.
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Tra i dati di Bankitalia ci sono anche quelli sull’export che vedono buoni risultati per il nord-est e per il centro, mentre anche qui il sud mostra una condizione più arretrata. Nel confronto tra i primi sei mesi del 2013 e lo stesso periodo dell’anno precedente, l’export è cresciuto nel nord est dello 0,8%, molto bene nel centro con il +2.8% e più o meno invariato nel nord-ovest con il -0,2%. Nel sul, invece, l’export è crollato facendo registrare un dato molto alto con il -9,2%. Nel rapporto di Bankitalia si legge che il sud è stato penalizzato dalla dinamica dei prodotti petroliferi, dei prodotti in metallo e dei macchinari.