Questa mattina in audizione al senato c’erano i rappresentanti della Banca d’Italia che hanno chiarito alcuni punti su quanto c’è da fare per avere una giusta tassazione sugli immobili.
► Acconto IMU in scadenza tra 5 giorni
In effetti l’Imu è stata un problema fin dalla sua entrata in vigore soprattutto perché la distribuzione della tassazione si basa sui dati degli immobili così come sono iscritti al catasto.
Ciò vuol dire che la tassa viene applicata in base a dati che risalgono al 1990 – anno dell’ultima riforma del catasto – che non tengono conto di come è evoluto il mercato immobiliare i questi ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda l’aumento generalizzato dei prezzi delle case e la differenza che si è venuta a creare tra i prezzi delle case ubicate nei centri città e quelle che, invece, si trovano nelle periferie.
Senza una riforma del catasto che tenga conto di questa evoluzione, dice la Banca d’Italia, è impossibile un ripensamento dell’Imu che garantisca una giusta distribuzione della tassazione.
► I motivi della riforma del catasto
In secondo luogo la Banca d’Italia ha espresso la necessità che il gettito derivante dall’Imu vada interamente alle amministrazioni comunali e non, come accade adesso, una parte ai comuni e una allo stato. Punto, questo, sul quale i comuni e l’Ance si sono dichiarati pronti ad aprire un tavolo di confronto con il governo.