Il fatturato di Barilla è in crescita, il debito è in discesa. Due buone notizie in una, dunque. Durante la presentazione del Rapporto di Sostenibilità per il 2015, il presidente del gruppo, Guido Barilla e l’amministratore delegato, Claudio Colzani, hanno parlato del bilancio della società archiviato con ricavi in crescita del 2% a 3,38 miliardi e un’ebitda di 440 milioni (+3% dai 427 milioni dell’anno precedente).
Nel 2015 il gruppo ha investito 147 milioni di euro, mentre l’indebitamento è passato dai 250 milioni a 170 milioni.
Così Guido Barilla:
I risultati del 2015 sono una conferma dell’efficacia della strategia Buono per Te, Buono per il Pianeta. L’azienda continua a crescere all’estero e fa meglio della media di mercato in Italia. Siamo impegnati a sostenere l’espansione nei mercati emergenti caratterizzati da elevati consumi di pasta e a trarre vantaggio dalle opportunità nella nostra offerta di prodotti da forno. L’Italia rappresenta quasi la metà del fatturato di Barilla, mentre in Europa (Italia esclusa) i volumi del gruppo sono cresciuti del 4% rispetto al 2014.
Riguardo al rapporto sostenibile, il gruppo ha rammentato come negli ultimi cinque anni ha riformulato 219 prodotti seguendo i seguenti criteri: meno grassi, sale e zucchero, più fibre, e una crescita costante nell’offerta di prodotti integrali. Anche per questo nell’anno 2015 Barilla ha acquistato da 1.300 aziende virtuose 140mila tonnellate di grano duro sostenibile, il 50% in più in confronto al 2014, e in generale ha triplicato (dal 6% al 18%) la quota di materie prime strategiche acquistate da filiere gestite responsabilmente con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2020.
Il progetto del Gruppo “Il Treno del grano” ha dunque contribuito a ridurre del -19% i consumi idrici e del -23% le emissioni di gas serra, per ogni tonnellata di prodotto.