C’è aria di grossi cambiamenti all’interno del mondo bancario: da una parte è in dirittura di arrivo l’autoriforma delle Bcc, le Banche di credito cooperativo, dall’altra le banche popolari si dicono prossime alla trasformazione in società per azioni.
L’autoriforma del credito cooperativo, potrebbe essere sostenuta dal governo, con un pacchetto di misure, un nuovo ‘decreto banche’, già in settimana. Come nelle aspettative, il settore delle banche cooperative dovrebbe avere a capo una sola Spa, probabilmente l’attuale Iccrea, che fornirà servizi e potrà reperire capitali sui mercati. La proposta sarebbe già stata messa a punto, ma secondo quanto si apprende, si starebbe ancora ragionando se inserire in un unico decreto anche le misure, annunciate dall’esecutivo, per la gestione delle sofferenze bancarie. Un’unica capogruppo consentirebbe al settore delle Bcc di poter reperire capitali sui mercati, cosa ora preclusa, in modo da coprire velocemente le situazioni di dissesto.
Inoltre, un gruppo unico fungerebbe anche da vigilante sul panorama delle Bcc. Negli ultimi mesi, anche a causa della crisi, il settore delle banche cooperative, ha infatti, come segnalato dalla Banca d’Italia più volte, mostrato segnali di debolezza patrimoniale e di peggioramento della qualità del credito. Lo stesso governatore, Ignazio Visco, ha di recente sottolineato l’urgenza di una riforma del settore che, a differenza delle popolari, è comunque passata attraverso un confronto preventivo della categoria. Tuttavia diverse realtà territoriali della cooperazione avevano espresso il desiderio di due o più capogruppo per rispettare le diversità esistenti.
Che si sia arrivati al rettilinea finale è stato confermato anche dal numero uno del Tesoro, Pier Carlo Padoan, che intervistato da Class Cnbc nel viaggio statunitense ha detto: “E’ in dirittura d’arrivo un altro pezzo della riforma sul sistema bancario: quella delle banche di credito cooperativo”. Il ministro ha spiegato che si tratta di “un’autoriforma e questo è un dato molto importante perchè il sistema bancario ha deciso che alla luce del nuovo ambiente finanziario internazionale anche queste piccole banche andranno rafforzate”.