Importante settimana per la Banca centrale europea con in primo piano l’intervento di Draghi di fronte al Parlamento europeo, giovedì la consueta riunione mensile del consiglio direttivo della Bce con direttive sulla politica monetaria.
Intanto il tema caldo resta l’Ucraina. All’Europarlamento Draghi ha riconosciuto che i policy makers stanno monitorando gli sviluppi in Ucraina e c’è il pericolo che un’intensificazione possa avere un impatto al di là dei confini ucraini. Secondo Draghi, la situazione va valutata, da due diversi punti di vista. Kiev rappresenta meno dell’1% delle esportazioni dell’eurozona.
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Se si guarda “questa prospettiva l’impatto è molto limitato”, mentre se si guarda alla dimensione geopolitica “le ripercussioni potrebbero andare oltre le statistiche”. Per tale motivo Draghi ha detto che bisogna “guardare questa situazione con grande attenzione e con la consapevolezza che non è in gioco solo una questione di politica monetaria, ma anche una questione più ampia che può avere delle ripercussioni sull’economia”.
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Draghi ha rassicurato che l’Eurozona sta muovendo nella direzione giusta e che il peggio è stato scongiurato. “A distanza di quattro anni dalla prima richiesta di aiuti finanziari da parte di uno stato membro, oggi possiamo tranquillamente affermare che il peggio è stato scongiurato nella crisi della zona euro” ha rimarcato il presidente della banca centrale europea aggiungendo che “molti hanno sottovalutato la volontà politica di difendere l’integrità dell’euro”. Secondo Draghi “la zona euro è meglio posizionata rispetto a quanto lo fosse all’inizio del mandato di questo Parlamento e si sta chiaramente muovendo nella direzione giusta. Il bicchiere è almeno mezzo pieno”.