Il presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi avrà a disposizione una serie di dati questa settimana per decidere quale politica monetaria seguire in Europa. I dati sull’inflazione e sulla disoccupazione oggi e domani dovrebbero aiutare a illustrare la capacità della zona euro di uscire dalla crisi del debito e dalla recessione.
La Bce si riunirà il 3 aprile per fissare i tassi di interesse e gli studi sul settore manifatturiero e dei servizi potrebbe anche alludere a quanto velocemente il cosiddetto output gap si sta chiudendo.
► Draghi, Bce, ribadisce che i tassi reali sono negativi
Mario Draghi il mese scorso ha rassicurato gli investitori che gli oneri finanziari rimarranno bassi anche quando l’economia si riprenderà. Non sarà preso in considerazione solo il tasso di disoccupazione, ma anche una serie di dati economici prima di decidere di uscire dalla politica monetaria ultra accomodante. La Bce comunica quindi ai mercati che non intende stringere la politica monetaria fino a quando la ripresa non sarà effettivamente iniziata.
Draghi avrà l’opportunità di dare indizi sulla sua propria valutazione della situazione economica in Europa nella conferenza stampa dopo la decisione sul tasso di questo mese. Il Consiglio direttivo dovrebbe mantenere il tasso di interesse di riferimento al minimo storico dello 0,25 per cento.
La Bce ha anche altri strumenti che potrebbe utilizzare per stimolare l’economia. Il membro del Consiglio direttivo Jens Weidmann la settimana scorsa ha affermato che il quantitative easing è teoricamente possibile, fintanto che non viola il divieto di finanziamento monetario dei governi . Egli ha anche detto che si dovrebbe reagire solo agli effetti di secondo impatto del rallentamento dell’inflazione che non sono evidenti al momento.
Nel momento della decisione sul tasso, il presidente della Bce avrà un quadro migliore della situazione economica dell’area dell’euro. Le problematiche sono la disoccupazione e l’inflazione. La disoccupazione probabilmente rimarrà attorno al 12 per cento in febbraio. I prezzi al consumo dovrebbero essere aumentati dello 0,6 per cento a marzo, meno di un terzo dell’obiettivo della Bce di poco inferiore al 2 per cento.