Mario Draghi ha manifestato la preoccupazione che gli accordi finanziari che sono al vaglio per mettere in piedi sistemi anticrisi sulle banche europee finiscano per essere “inadeguati”. Così le decisioni da prendere dal sistema unico di risoluzione delle crisi bancarie potrebbero farsi troppo complesse. “I prossimi giorni – ha affermato Mario Draghi durante una audizione al Parlamento europeo – ci diranno se si può fare un altro passo cruciale verso l’Unione bancaria”.
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Nel corso dell’audizione Mario Draghi, ha detto che è difficile che un paese dell’area euro metta in atto riforme incentivato dai livelli dei tassi di interesse,. “E’ poco plausibile – ha detto Draghi durante una audizione al parlamento europeo – che un paese cambi legge elettorale, o cambi sistema giudiziario, o le regole del mercato lavoro per 200 punti base di tassi di interesse in più”.
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In merito all’euro continua ad essere convinto che è “irreversibile”, e chi pensa di abbandonarlo si muove “nell’effimero” ma soprattutto si tratta di “ingenui”. “Coloro che pensano di poter uscire dall’euro, magari per svalutare del 40 per cento la valuta sono degli ingenui. Ma questi signori pensano davvero – si è chiesto metaforicamente Draghi – che gli altri accetterebbero una svalutazione del 40 per cento senza far nulla?”.
“L’euro è irreversibile”, ha detto Draghi. “Quello che uno pianifica per uscirne è effimero. Se un paese pensasse di lasciare l’euro per evitare le necessarie riforme strutturali si sbaglierebbe di grosso: dovrebbe anzi effettuare riforme più dure fuori dalla protezione dell’euro”.