I mercati del Vecchio Continente si ritrovano ad essere influenzati da due grandi avvenimenti: la stretta monetari degli Stati Uniti d’America e le decisioni legate alla Banca Centrale Europea che sta optando per non mettere mano ai tassi.
Il tutto si riflette si Piazza Affari che si è ritrovata nella giornata di venerdì scorso ad oscillare a lungo sulla parità senza avere delle fluttuazioni rilevanti. La fine della settimana si chiude con uno 0,73%. Per quanto riguarda i singoli titoli si evidenziano le problematiche legate al Monte dei Paschi di Siena che si ritrova ad andare verso un aumento estremamente particolare incassando la bocciatura della Goldman Sachs. Nel settore delle telecomunicazioni, la società di telefonia di Telecom Italia si era ritrovata ad avere un buon avvio nella giornata del 6 dicembre ma alla fine retrocede dibattendosi sul bond.
Le influenza della stretta monetaria degli Stati Uniti d’America e la decisione sui tassi della Banca Centrale Europea non fanno mancare i loro effetti nell’euro zona: Parigi (+0,72%), Londra (+0,83%) e Francoforte (+0,96%). Spostandosi nel territorio statunitense si nota che Wall Street riesce nuovamente ad intonarsi nella fine della settimana dopo la quinta seduta consecutivamente chiusa in ribasso. Per quanto riguarda il Dow Jones, nella giornata di venerdì scorso c’è stata una salita dello 0,9%. Ma non è tutto: S&P 500 sale mentre il Nasdaq riesce a recuperare lo 0,6% per via dei timori dovuti al tapeing. Quest’ultimi dati americani marcano le nuove prese di posizione nel territorio dopo i recenti e significativi cali. Sicuramente erano inevitabili queste influenze.
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