La Bce vicina a scelte radicali per bloccare il rischio deflazione

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 La decisione di politica monetaria più radicale del presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi potrebbe dipendere da un unico tipo di dati. Una debole inflazione al 30 aprile potrebbe condurre la Bce ad agire imponendo tassi di interesse negativi per la prima volta o spingendosi in avanti con i piani di quantitative easing.

Mario Draghi è stato sempre più esplicito su ciò che potrebbe richiedere un’azione da parte della Bce, dicendo che gli acquisti di asset su larga scala sono possibili se la prospettiva a medio termine per i prezzi peggiorerà.

 

La Bce potrebbe acquistare asset e continua a monitorare l’inflazione

 

Le stime per aprile mostrano un’inflazione dallo 0,7 per cento allo 0,9 per cento. Gli aumenti dei prezzi sono stati al di sotto dell’1 per cento dal mese di ottobre, in confronto con l’obiettivo della Bce che è di poco inferiore al 2 per cento e con i dati di marzo che sono stati i più deboli in più di quattro anni.

Se i dati di questa settimana saranno più bassi delle stime, è possibile che la Bce tagli i tassi di interesse. Il tasso di rifinanziamento principale di riferimento è stato a un record basso dello 0,25 per cento dal mese di novembre e il tasso di deposito a zero dal luglio del 2012. Il primo passo della Bce potrebbe essere un taglio del tasso refi e, eventualmente, una misura di liquidità. Per il Qe, l’inflazione deve rimanere stabile senza rimbalzi.

Altri indicatori di questa settimana includono le indagini sulla fiducia e la disoccupazione. La fiducia economica è cresciuta nel modo più alto da luglio 2011, mentre il tasso di disoccupazione si è tenuto vicino a un livello record all’11,9 per cento.

Una ripresa della dinamica di crescita della zona euro non si traduce immediatamente in numeri di inflazione più elevati. La Bce ha lasciato la sua politica monetaria invariata e Draghi ha affermato che dopo le fluttuazioni dei prezzi dell’energia e le vacanze di Pasqua ci potrebbe essere una maggiore inflazione questo mese.

Per giudicare le potenziali minacce di deflazione c’è da aspettare il mese di giugno, quando la Bce rivedrà le proprie previsioni macroeconomiche. Sino a quel periodo non dovrebbero esserci misure particolari.

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