Il decreto legge numero 35/2013, quello che sblocca i soldi per saldare i debiti della pubblica amministrazione, ha sicuramente un obiettivo di fondo: immettere immediatamente la liquidità necessaria nel nostro sistema economico puntando sull’accelerazione del pagamento dei debiti della PA.
A spiegare le finalità del provvedimento che per molti è stato il colpo di coda del Governo Monti, ci ha pensato Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, parlando alle Commissioni parlamentari speciali.
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Il decreto tanto discusso mette ordine in almeno due situazioni. In primo luogo, per quanto riguarda i rimborsi d’imposta, ha aumentato le erogazioni per circa 2,5 miliardi nel 2013 e 4 miliardi nel 2014. In più ha elevato la soglia della compensazione tra crediti e debiti fiscali da 516 a 700 mila euro.
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In secondo luogo, il decreto, per quanto riguarda la compensazione dei crediti commerciali con i debiti fiscali, offre la possibilità di usare i debiti delle PA per compensare le somme dovute agli istituti tributari.
Molto importante la questione dei rimborsi. Il decreto prevede che sia il direttore dell’Agenzia delle Entrate stabilisca modi e tempi delle erogazioni come indicato dal decreto legge e poi si prevede un innalzamento dal 516 a 700 mila euro del limite annuo delle compensazione fatte tramite F24 dal 2014 in poi.