Se i gruppi di credito italiani procedono verso la contrazione, la Bei realizza un’inversione di tendenza e aumenta i prestiti del 4%, portando nel 2014 i suoi impieghi in Italia a raggiungere la somma record di 11,4 miliardi di euro.
L’Italia si conferma il primo Paese ricevente della Banca europea per gli investimenti (Bei), con una progressione che dalla fondazione del 1958 – e a valori costanti – ha raggiunto i 180 miliardi di euro.
Gli istituti domestici hanno diminuito in maniera frazionale i prestiti al sistema nel 2014, la Bei invece li ha incrementati, stimolando progetti per un valore complessivo di 27 miliardi. Il bilancio appena conclusosi è stato esposto oggi in conferenza stampa a Milano dal vicepresidente della bei, Dario Scannapieco. Contanto i prestiti in corso d’opera, sono in essere 67,3 miliardi di euro di prestiti Bei.
Dallo scoppio della crisi nel 2008 la Bei ha fatto nuovi prestiti in italia per 63 miliardi di euro che hanno attivato circa 180 miliardi di euro. Nello stesso periodo sono state finanziate circa 77.000 Pmi, di cui 6.700 nel solo 2014.
Circa metà dei nuovi finanziamenti Bei sono andati alle piccole e medie imprese, Un lavoro cruciale, che giunge in un momento in cui gli impieghi verso l’economia reale si stanno contraendo. Un’altra fetta di rilievo del totale prestiti ha riguardato invece opere strategiche per il Paese. Parlando delle misure imminenti di agevolazione monetaria (il cosiddetto quantitative easing) in arrivo da parte della Banca centrale europea, c’è da dire che è evidente che la ripresa non può basarsi solo su strumenti di politica monetaria come il Qe, ma servono anche stimoli fiscali e una maggiore attrattività per chi investe che si realizza con le riforme strutturali.