Ottime notizie per la Berkshire Hathaway di Warren Buffett, che grazie al calo dei prezzi del petrolio e al momento molto negativo attraversato da McDonald’s e Burger King è riuscita a mettere in archivio il primo trimestre dell’anno facendo registrare profitti in crescita del 10% circa.
A trascinare i conti sono stati i servizi ferroviari, facilitati proprio dal declino delle quotazioni energetiche, e il ritorno dagli investimenti connessi alla scommessa sulla catena di fast food.
Il profitto netto è cresciuto portandosi a 5,16 miliardi di dollari, o 3,143 dollari per azione, dai precedenti 4,71 miliardi. L’utile operativo ha raggiunto quota 2,583 dollari per azione, superando le attese degli analisti di Bloomberg a quota 2,373 dollari. Numeri che esaltano la ricorrenza dei 50 anni di Buffett alla guida della compagnia, festeggiata nel fine settimana. Si afferma così la bontà della strategia dell’84enne finanziere di espandere l’attività della società ai settori più disparati, dalle assicurazioni ai negozi retail, passando per le ferrovie e il cibo. Quando la prese in mano, cinque decenni fa, aveva in portafoglio solo un’agonizzante attività tessile.
Dalla Bnsf railroad, la più grande unità di Berkshire, sono giunti 1,05 miliardi di dollari di contributo alla formazione dell’utile trimestrale. Ma anche il ritorno in forma di dividendo dall’investimento in Burger King, che ha poi acquisito la catena canadese Tim Hortons, è stato significativo. Nel complesso, l’esposizione della società al mercato americano è molto forte. Per questo i manager guardano con sospetto i segnali di rallentamento nel ritmo di ripresa Usa. Ma gli investimenti non si fermano. Buffett è reduce dall’annuncio delll’acquisizione di Duracell e della catena di concessionari Van Tuyl Group, per oltre 4 miliardi di dollari.