Preoccupante ribasso questa mattina per il Nikkei che ha ceduto quasi 3 punti percentuali portandosi a quota 14778. Al risultato negativo contribuiscono le notizie macroeconomiche pubblicate questa mattina: il ministero delle Finanze giapponese ha comunicato che dopo quattro mesi in surplus in giugno le partite correnti hanno registrato un deficit di 399,1 miliardi di yen. Il dato risulta peggiore rispetto al d eficit di 325,7 miliardi di yen stimato in media dagli analisti e si confronta con il surplus di 522,8 miliardi di yen registrato in maggio, riporta Fta online. La bilancia commerciale ha evidenziato un deficit di 537,1 miliardi di yen, da 675,9 miliardi del mese precedente e contro attese degli economisti per 592,8 miliardi. Su base annuale l’export è cresciuto del 4,4% a 6.115 miliardi di yen, mentre le importazioni sono rimbalzate dello 13,9% a 6.652 miliardi. La Bank of Japan ha comunicato che in luglio i prestiti detenuti dagli istituti di credito del Sol Levante sono cresciuti del 2,3% a 414.670 miliardi di yen, contro il 2,5% del consensus, che avrebbe rappresentato una lettura invariata rispetto a giugno.
> Il Nikkey conclude la giornata con scambi ridotti
Comprendendo i trust la crescita dei prestiti in giugno è stata del 2,2% a 477.239 miliardi di yen, rispetto al progresso del 2,3% segnato in maggio. Niente di nuovo dalla Bank of Japan (BoJ). L’istituto centrale nipponico ha concluso il meeting d i due giorni confermando le proprie politiche e sottolineando che l’economia “continua in un moderato trend di ripresa”, ma anche ammettendo che “l’export ha evidenziato segnali debolezza”. La BoJ conferma quindi l’intenzione di aumentare la base monetaria di 60-70.000 miliardi di yen l’anno con l’obiettivo di un’inflazione al 2% per il 2015. Diversi economisti si attendevano un’accelerata sul piano di stimolo, visto che l’economia nel secondo trimestre ha rallentato e l’inflazione si è fermata, ma il governatore Haruhiko Kuroda continua a essere fiducioso in una ripresa nel corso dell’estate. Per quest’anno confermato anche l’outlook per un’inflazione all’1,3%. La bilancia commerciale cinese ha fatto registrare in luglio un surplus di 47,3 miliardi di dollari, contro attese degli economisti per 26,0 miliardi e in crescita rispetto al surplus di 31,56 miliardi se gnato nel mese di giugno (35,9 miliardi in maggio). Ben oltre le attese anche l’export, in crescita del 14,5% (+7,5% il consensus) dal +7,2% di giugno. Le importazioni sono calate dell’1,6%, contro attese per un progresso del 3,0%, dal 5,5% di crescita in giugno.