Una bocciatura che arriva dopo l’accordo al quale erano giunti i capi di Stato e di governo al Consiglio Europeo all’inizio di febbraio, un bilancio che, per la prima volta, presenta anche dei tagli alle spese dell’Unione. I parlamentari approvano una revisione al ribasso per il bilancio, ma chiedono, comunque, ulteriori garanzie, non previste dalla proposta presentata.
La proposta sulla quale il Parlamento Europeo ha riflettuto a lungo proponeva un bilancio di 960 miliardi di euro di impegni e di 908,4 miliardi di spese effettive, troppo impegnativo da sostenere e, secondo gli europarlamentari, troppo poco flessibile in quanto manchevole della possibilità di una revisione del bilancio stesso nel corso dell’esercizio
Inoltre il Parlamento Europeo chiede l’introduzione nel bilancio di una clausola che permetta il trasferimento dei fondi non spesi da un anno all’altro e da una categoria di spesa all’altra. Le altre due condizioni poste dagli europarlamentari sono l’eliminazione della differenza tra impegni e pagamenti e, infine, un serio impegno degli stati membri nel sostituire una parte cospicua dei contributi degli Stati membri al bilancio Ue con “risorse proprie”.
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Martin Schulz, il presidente del Parlamento, commenta così la decisione di bocciatura del bilancio:
Sono sicuro che la grande maggioranza dei cittadini europei non vuole che l’Ue entri in un sistema che ha condotto un gran numero di stati membri nella deprecabile situazione in cui sono: di prendere impegni di spesa e non avere abbastanza soldi per onorarli.