Lo sforzo verso la sostenibilità richiede un’ottima gestione anche sotto il profilo economico.
Una gestione che fa parte della qualità dell’impresa e del prodotto. Molte aziende cercano la qualità, perché i consumatori desiderano la qualità. Non è un caso che le ricerche più importanti confermano che quello del Bio è un business in crescita.
Le vendite dei prodotti di settore sono in aumento, al contrario delle vendite dei prodotti alimentari tradizionali. Stando ai dati presentati presso il Sana di Bologna, durante i primi cinque mesi del 2014 la vendita di prodotti bio è aumentata del 17% solo ed esclusivamente se si pensa alla grande distribuzione organizzata.
I prodotti più acquistati sono frutta e verdura. Tuttavia, è aumentato moltissimo anche l’acquisto di pane, pasta e simili, attestandosi a un +63%. Il latte bio fa registrare vendite pari a un +16%.
Il mercato del bio vale già tre miliardi di euro, contando su 1,2 miliardi di esportazioni. Il canale principale per l’acquisto rimane la grande distribuzione organizzata. I negozi specializzati rappresentano il 15% delle vendite, ma sono in crescita.
L’acquisto diretto di prodotti bio dal produttore tocca il 12%, grazie alla moltiplicazione dei farmer market. Ed è in aumento di quasi il 13% il consumo bio nel settore della ristorazione.
In Italia i principali brand di retail biologico sono Cuorebio e NaturaSi. Fanno parte del gruppo EcorNaturaSi, che con 400 punti vendita hanno fatto registrare durante il 2013 un fatturato pari a 230 milioni di euro.
Distanti, ancora oggi, dagli undici miliardi di dollari del business generato dalla principale catena americana WholeFoods.
In conclusione, il bio è il settore che non ha risentito della contrazione dei consumi. L’Europa è al momento il mercato più ricettivo.