La conseguenza della bocciatura del fondo per disabili è tutta nel pagamento dei servizi a carico delle famiglie. Da premettere che questo fondo detto “dopo di noi” serviva per finanziare la realizzazione di strutture che accogliessero i disabili gravi rimasti soli al mondo.
Una questione sociale ed emotiva che non è riuscita a superare lo scoglio della forma ed ora tante famiglie con disabili, giovani e meno giovani dovranno iniziare a pensare a come sostenere il figlio disabile quando i genitori che lo accudiscono non ci saranno più.
Nell’ultima audizione della commissione Affari sociali infatti, Cecilia Guerra, sottosegretario alle Politiche sociali, si è incaricata di esprimere il parere negativo al provvedimento che è all’esame dei deputati dal 2010. Ha spiegato che il parare negativo è stato dato perchè non è “stato seguito il metodo giusto” per risolvere il problema dell’assistenza a queste persone e ha chiesto un ripensamento alla Commissione sull’istituzione del fondo, perché è un tema molto importante “da affrontare però nell’ambito di una politica di programmazione più generale”.
In Italia, secondo i dati del Censis, esistono 4,1 milioni di persone disabili, pari al 6,7% della popolazione, e 2,6 milioni sono in condizioni particolarmente gravi, di cui oltre 200mila residenti in presidi socio-sanitari. I soldi del fondo dovevano essere utilizzati per la realizzazione di strutture da dedicare ai disabili gravi. Alcune strutture sono state realizzate ma mancando l’appoggio e il sostegno economico degli enti locali, questa forma di assistenza si può considerare a macchia di leopardo.
L’opposizione al parere negativo è bipartisan e si chiede al governo un ripensamento sulla questione.