Bollo su conti correnti e risparmi

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 Se c’è una cosa che gli italiani odiano è proprio pagare le tasse. Ecco perché il dibattito della campagna elettorale gira sempre attorno alla pressione fiscale, al rimborso dell’IMU (che tra l’altro è una promessa impossibile da mantenere), all’aumento dell’aliquota IVA e quant’altro.

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Ma un argomento, in questi giorni, più di tanti altri, sta capitalizzando l’attenzione degli italiani: il bollo sui conti correnti e sui libretti di risparmio, considerato un vero e proprio furto ai danni dei piccoli consumatori. Molti istituti di credito lo usano a scopo promozionale.

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Riepiloghiamo brevemente quanto si dovrà pagare in base al prodotto di cui si è proprietari:

  • 34,20 euro è il bollo da corrispondere per i conti correnti intestati a persone fisiche con una giacenza che supera i 5000 euro;
  • se la giacenza media non supera i 5000 euro, invece, l’imposta di bollo è annullata;
  • devono pagare 100 euro, invece, coloro che hanno conti correnti intestati a soggetti diversi dalle persone fisiche, indipendentemente dalla giacenza;
  • 1,81 euro è la tassa per i conti e i libretti riferibili ai depositi giudiziari e per i conti intestati a soggetti istituzionali quali possono esserlo banche, assicurazioni, etc;
  • non devono poi pagare l’imposta di bollo su conti correnti e libretti di risparmio né le onlus, né le persone che hanno un ISEE inferiore ai 7500 euro.

 

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