L’opa lanciata su Rcs MediaGroup da parte della cordata Investindustrial, Della Valle, Mediobanca, UnipolSai, Pirelli & C., che conteompla un corrispettivo per cassa di 0,70 euro per azione, “non è stata concordata né preventivamente comunicata alla società”, secondo quanto contenuto in un comunicato diffuso al termine della riunione del consiglio di amministrazione del gruppo editoriale.
Il board ha analizzato l’opa promossa dalla cordata Bonomi in una riunione presieduta da Teresa Cremisi. Il presidente Maurizio Costa (che è anche consigliere indipendente e non esecutivo di Mediobanca, uno dei co-offerenti dell’Opa) e il consigliere Stefano Simontacchi hanno, infatti, deciso di assentarsi nel corso dell’odierna e delle successive riunioni nel corso dell’esame dell’opa nonché dell’ops di Cairo.
Il consiglio ha, quindi, fatto notare che il prezzo proposto di 0,70 euro risulta a premio a tre, sei e dodici mesi, calcolando le medie del titolo dal 13 maggio 2016 (ultimo giorno di borsa aperta prima della comunicazione al mercato dell’opa). Calcolando, invece, le medie del titolo Rcs MediaGroup dall’8 aprile, quando Cairo Communication aveva annunciato la sua ops, il corrispettivo dell’opa risulta “a premio a tre e sei mesi” e “a sconto a dodici mesi”.
Il board ha poi ribadito:
La media dei prezzi delle azioni della società ante 8 aprile scorso è stata influenzata negativamente dall’annuncio della distribuzione della partecipazione in capo a Fca, nonché dal protrarsi del negoziato in corso con le banche finanziatrici; la media delle valutazioni degli analisti che seguono la società esprimeva, all’8 aprile, target price di Rcs pari a 0,81 euro, ben più alti, quindi, dell’offerta messa sul piatto da Bonomi & Co.
E ancora una volta ha osservato che la condizione posta nel comunicato sull’opa alle banche finanziatrici della società in merito all’indebitamento “ha identico contenuto” rispetto a quella posta nel comunicato relativo all’ops di Cairo.