Le sigarette contrabbandate che sono circolate in Italia a partire dal’inizio del 2013 sono il 9,6% del totale, il 300% in più rispetto al dato massimo registrato per il 2011.
► 700 milioni di euro in meno a causa delle sigarette elettroniche
Questa massa di sigarette che non provengono dai monopoli di stato sono, ovviamente, una grande perdita per l’Erario: se non 2011 il contrabbando ha portato ad una perdita di 420 milioni di euro, per il 2013 questo ammanco, se il dato del contrabbando non dovesse scendere, arriverebbe a 1,4 miliardi di euro.
A questi, poi, vanno aggiunti altri 400 milioni che si perderebbero lungo l’intera filiera produttiva delle bionde.
Domani, 31 maggio, si celebra la Giornata Mondiale senza Tabacco, una giornata durante la quale si invitano i fumatori a mettere da parte pacchetti e accendini, per capire come potrebbe essere il mondi se tutti smettessero di fumare.
► Le sigarette di contrabbando rubano un miliardo l’anno allo Stato
Il mondo sarebbe sicuramente diverso, sia per le persone che per il mercato in generale. Non esisterebbe il contrabbando delle sigarette, un mercato che ogni anno genera un volume di vendita pari a circa 660 miliardi di sigarette (se fosse legale sarebbe la terza azienda produttrice di derivati del tabacco), con un danno erariale, a livello europeo, si circa 12,5 miliardi di euro.