La Borsa di Atene e in particolar modo i titoli di Stato greci sono sotto pressione, con listini azionari europei che convergono il massimo degli ultimi sette anni e Wall street debole sui risultati delle società, con forte attesa per la trimestrale di Apple.
Per i mercati la giornata di ieri è stata molto negativa. Il governo Tsipras è stato accolto da forti vendite sui titoli bancari ellenici, che hanno fatto registrare ribassi in doppia cifra. Per la Borsa di Atene è stata la seconda seduta molto pesante dopo il voto: l’indice principale ha chiuso in diminuzione del 3,69%, dopo aver toccato un ribasso superiore al 6% in corso di giornata. Le vendite sono scattate dopo le indiscrezioni sulla composizione del Governo e nello specifico sarebbe accolto molto male il ministro delle Finanze, Yannis Varoufakis, considerato un ‘durò nell’opposizione alle politiche della Troika. Il problema sono soprattutto le vendite sui titoli di Stato greci, il cui rendimento è salito di oltre 40 punti base con il decennale schizzato a un tasso del 9,23%. Questi i risultati:
Sui listini azionari il settore del credito è stato affossato, con Eurobank e Pireus bank che hanno ceduto oltre il 12% dopo aver toccato minimi vicini a -20%, National bank of Greece ha ceduto l’11%, Alpha bank il 10%. In rialzo oltre il 3% il titolo della Pireus port authority dopo le indiscrezioni di uno stop del nuovo governo alla vendita di una sua quota. Molto meno pesante ma comunque negativa la seduta delle principali Borse europee. La peggiore è stata quella di Francoforte (-1,5%), zavorrata dal settore dell’auto e dal titolo Siemens, che ha ceduto quasi il 3% dopo dati trimestrali inferiori alle attese. Parigi e Madrid hanno chiuso rispettivamente poco sopra e poco sotto la perdita di un punto percentuale, Londra ha perso lo 0,6%, Milano mezzo punto sostenuta anche dal rialzo del 4% di Saipem sulle ipotesi che la danno favorita nei contratti di fornitura al giacimento di Kashagan. In controtendenza Zurigo, salita dell’1,2%. Male Wall Street, che accusa perdite superiori all’1%, appesantita anche da Microsoft e Caterpillar che hanno pubblicato deludenti trimestrali.