L’ultima seduta dell’ottava si condlude in maniera incolore per la borsa italiana. Piazza affari paga caro l’ennesimo crollo del petrolio.
L’indice Ftse Mib è caduto di slancio sotto la soglia dei 19.000 punti incrementando passo dopo passo le perdite nel corso della seduta andando a chiudere in calo del 3,13% a quota 18.600 punti. Le quotazioni del Wti sono scivolate fino ad area 58 dollari, nuovi minimi dal 2009. Inoltre il cattivo umore dei mercati è stato acuito anche dai deboli dati arrivati dalla produzione industriale in Cina.
La conferma arriva, puntuale, dagli esperti:
L’effetto petrolio ha contribuito al nuovo tonfo di Saipem scesa del 5,64% a 8,23 euro complice anche lo stop della cessione della quota in mano ad Eni, anch’essa in forte calo (-4,24%). Ieri a mercati chiusi il gruppo del cane a sei zampe ha annunciato di aver al momento sospeso le valutazioni delle opzioni per la valorizzazione di Saipem. A luglio Eni aveva annunciato l’adozione di una nuova struttura organizzativa più focalizzata sul business di esplorazione e produzione e, di conseguenza, la partecipazione in Saipem era stata definita non più strategica per il gruppo. Con questo nuovo scenario gli analisti vedono più probabile la necessità di un aumento di capitale per Saipem.
Seduta molto complicata anche per Tenaris (-5,76% a 11,62 euro), anche in questo caso in scia all’effetto petrolio. Il titolo della società attiva nella produzione di tubi per l’esplorazione e la produzione di petrolio è sceso ai sui minimi dal 25 novembre del 2011. Tra i peggiori performer di giornata spicca poi Yoox (-5,50%) che è stata anche sospesa per eccesso di ribasso. Tra le banche ribassi nell’ordine del 5% per Bper e Bpm. In affanno anche Stmicroelectronics che ha ceduto il 2,81% nel giorno in cui gli analisti di Ubs hanno rivisto al ribasso il giudizio a sell.