Non provengono buone notizie dalla Borsa. Malgrado la Federal Reserve provi a placare gli animi tranquillizzando i mercati in relazione al rialzo dei tassi, l’effetto placebo delle minute nell’ultima riunione della Banca centrale Usa non serve a listini. Durante la giornata di transazioni, alcuni fanno segnare un rosso molto profondo. Tra questi, neanche a dirlo, c’è Milano.
Timorosa del rallentamento dell’economia mondiale, certificato anche dal Fmi di recente, e dal rinvigorimento del biglietto verde, che minaccia la ripresa Usa, la Banca centrale americana ha utilizzato toni pacati nel suo ultimo incontro. La Federal Open Market Committee (Fomc), il braccio di Washington che gestisce la politica monetaria, ha discusso al suo interno dell’incremento dei tassi, ma alla fine lasciato la dicitura “considerable time“, a lungo, come orizzonte temporale del periodo per il quale rimarranno stabili e (dunque) bassi. Molti ritenevano che potessero giungere indicazioni di un imminente cambio di rotta e il messaggio di pace è stato interpretato subito dai mercati, i quali hanno accolto con piacere la conferma del denaro a basso costo mettendo in un angolo il fatto che la ragione di questo bonus si trovi completamente nella debolezza globale dell’economia.
Questa notizia, arrivata nella serata italiana di ieri, è stata quella principale durante l’avvio degli affari, ma poi ha lasciato campo ai rinnovati timori per la balbettante crescita europea. Si aspettavano i dati sulla bilancia commerciale della Germania, la cui economia ha recentemente preoccupato l’intera Area dell’Euro. Tuttavia, i risultati non sono stati entusiasmanti: ad agosto il surplus tedesco è calato a 17,5 miliardi dai 22,2 miliardi registrati nel mese di luglio. Il risultato è anche inferiore alle aspettative degli analisti, i quali indicavano un attivo di 18,6 miliardi. Le esportazioni sono scese su mese del 5,8%, su anno dell’1%: le importazioni sono diminuite dell’1,3% su mese, del 2,4% su anno. Nel contempo la Bce ha ribadito la perdita di slancio della ripresa nel suo bollettino mensile di ottobre.