A seguito della pubblicazione di dati macroeconomici che sono apparsi più che incoraggianti, i listini europei stanno portando a termine una seduta pressochè positiva.
A Milano, a Piazza Affari, l’indice Ftes Mib ha fatto registrare un incremento pari allo 0,14% distanziandosi dai 20 mila punti, mentre l’All Share cresce dello 0,45%.
Ormai gli investitori paiono sempre più convinti che in area euro si materializzerà un piano di Quantitative Easing molto vicino a quello che è il programma di sostegno rilevato negli States. Secondo il vicepresidente della Bce Constancio un piano simile potrebbe vedere la luce nel primo trimestre del prossimo anno.
Sul versante macro, pubblicati i prezzi all’import in Germania, che in ottobre sono scesi dello 0,3% sul mese precedente. La frenata su base annuale (-1,2%) è meno accentuata rispetto al calo dell’anno prima (-1,6%).
In Italia sotto i riflettori c’era fiducia dei consumatori, che a novembre è calata a 100,2 da 101,3 di ottobre. In Francia l’indice è invece salito di 2 punti attestandosi in area 87, il livello più alto da marzo.
Il Tesoro ha sborsato un prezzo più basso in termini di interessi nel collocare Bot all’asta. Piazzata la somma complessiva prevista di 6 miliardi di euro. Il rendimento lordo ha fatto segnare una flessione allo 0,272%, sui minimi da settembre. Il bid-to-cover si è attestato all’1,72%.
Sul secondario, lo Spread tra il Btp decennale e il bund scambia sotto i 140 punti base. Il differenziale si attesta in area 139 punti base, con il rendimento del titolo sovrano italiano che si attesta a circa il 2,14%.
La differenza di rendimento tra il tasso del Bonos spagnolo e il benchmark tedesco, invece, gira intorno all’area dei 118 punti base. Il bond iberico può vantare un tasso addirittura sotto il 2%. La Borsa, dunque, complessivamente sta meglio.