Unicredit fa registrare attualmente la prestazione peggiore del Ftse Mib. Si parla, infatti, di un calo dell’1,81% a 5,705 euro. A gravare sulla pessima performance sono le indiscrezioni rilasciate dalla stampa su possibili accantonamenti relativi ai crediti per 9 miliardi nel 2013.
La cifra, sottolineano gli analisti di Intermonte, se confermata sarebbe superiore alle stime dell’istituto, inferiori a 7,5 miliardi di euro e alle stime di consensus (7,5 miliardi). Le stime di Intermonte sono per accantonamenti di 8,3 miliardi, quelle di Equita di 8,2 mld. La banca quindi chiuderebbe il 2013 in perdita, al netto del capital gain sulle quote di Banca d’Italia. Secondo Equita il coverage dei crediti problematici potrebbe aumentare da 44,6% al 46%. In questo contesto, si ridurrebbe la flessibilita’ finanziaria per pagare un dividendo. Il consensus prevede una cedola di 0,08 euro per azione, mentre Intermonte non si aspetta alcun dividendo per il 2013
Stando a quanto dichiarato da un importante quotidiano italiano, inoltre, Italfondiario (controllato da Fortress) potrebbe formalizzare un’offerta per una quota in Unicredit Credit Management Bank (Unnmb) insieme a Cariverona. Intermonte è del parere che si stia dibattendo della cessione di una quota di minoranza. La notizia sarebbe positiva in quanto i crediti dubbi sarebbero gestiti da un player qualificato. Infine, oggi e’ in programma il comitato strategico per discutere del budget 2014 e del business plan.
In conclusione, il titolo segna un ribasso dell’1,89% e si riporta a quota 5,7 euro. Sulle azioni della banca guidata da Federico Ghizzoni potrebbero pesare i rumor su accantonamenti su crediti superiori alle attese nel 2013. Va ricordato anche che Unicredit è uno dei maggiori partecipanti al capitale della Banca d’Italia e che ieri la Commissione Europea ha chiesto chiarimenti al Tesoro italiano sulla rivalutazione delle quote per fugare il dubbio di illeciti aiuti di Stato al comparto bancario. Non è da escludere un movimento tecnico del titolo.