In mattinata c’è stato un avvio contrastato per quanto riguarda le borse asiatiche. A Tokyo, il Nikkei ha lasciato sul terreno mezzo punto percentuale portandosi a 17730 punti malgrado un inizio superiore alla parità.
L’index nipponico ha perso quota successivamente alla notizia di un possibile caso di ebola a Tokyo, dove una persona sarebbe stata sottoposta ai test per verificare se sia stata colpita o meno dal virus.
Tra gli altri indici asiatici hanno guadagnato terreno, sulla falsa riga dell’ottima performance di Wall Street che ha visto il Dow Jones superare area 18000 nelle ultime sedute, sia Hong Kong che fa segnare un rialzo dell’1,6% che Shanghai, che sale dello 0,33% mentre Seul ha seguito le orme di Tokyo indietreggiando dell’1,04%.
Per quanto concerne il dato macroeconomico occorre rilevare che due giorni fa il governo del Giappone ha approvato un nuovo piano di stimolo da 3.500 miliardi di yen (pari a 23,8 miliardi di euro) in maniera tale da provare a rilanciare la stagnante economia del Paese nipponico.
Tra le misure contemplate sono previsti sussidi per il riscaldamento delle fasce più povere della popolazione, finanziamenti agevolati per le piccole aziende e la distribuzione di buoni acquisto per stimolare i consumi. Il pacchetto dovrebbe assicurare un progresso dello 0,7% del prodotto interno lordo. Della cifra stanziata circa 1.700 miliardi (11,5 miliardi di euro) andranno alla ricostruzione nelle aree colpite dai disastri naturali e al miglioramento dei piani di sicurezza sulle calamità.
La produzione industriale del Sol Levante è scesa a sorpresa dello 0,6% in novembre su base mensile dopo il progresso dello 0,4% di ottobre e contro lo 0,8% di incremento atteso dagli economisti. Secondo i dati diffusi venerdì dal ministero nipponico di Economia, Commercio e industria, su base annuale la lettura preliminare ha indicato un declino del 3,8% contro il 2,4% del consensus.