Mancano due giorni al meeting di giovedì e sale l’attesa nei confronti di un formale allentamento monetario da parte della Banca Centrale Europea.
Queste aspettative stanno letteralmente galvanizzando i listini del Vecchio Continente sostenendo gli indici su nuovi massimi relativi.
Il MSCI Euro Index, il migliore fra le misure della performance delle borse europee, torna ad insidiare una resistenza che lo contiene dallo scorso anno, mentre il più popolare Stoxx600 si permette il lusso di realizzare un nuovo massimo, spingendosi significativamente oltre la barriera che lo separerebbe dal top del 2007. Non a caso MIB, DAX, CAC e Ibex capeggiano la classifica dei migliori indici al mondo per performance settimanale, nell’ambito dei mercati del G20.
C’è soddisfazione tra gli esperti:
La borsa italiana ha risposto egregiamente all’aspettativa di un minimo per l’inizio della scorsa settimana, fornita puntualmente dal modello ciclico-stagionale; di cui pubblicheremo la previsione per l’intero primo semestre, nell’ambito del 2015 Yearly Outlook di imminente pubblicazione. Con il progresso degli ultimi due giorni ci siamo allontanati dai supporti che da ottobre forniscono una confortante tenuta, ma non abbiamo ancora sfondato le resistenze. Permane dunque questa situazione di “galleggiamento” ma nel frattempo la volatilità la fa ancora da padrona: sono ben 12, nelle ultime 27 sedute, i casi di variazione a fine giornata superiore al 2% in valore assoluto. L’ultimo episodio simile risale, guardacaso, proprio a luglio 2012: ai tempi dell’ultimo solenne pronunciamento da parte della BCE.
Borse europee protagoniste, dunque. Nel frattempo Wall Street è apparsa defilata. Lo S&P ha rispettato la prescrizione del Delta System di una discesa dalla scadenza ciclica dell’8 gennaio verso l’appuntamento successivo; ma nel far questo, ha chiuso in ribasso questa prima frazione di gennaio; con effetti che commentiamo in dettaglio nel Rapporto Giornaliero di ieri.