Migliora la situazione a Oriente. I listini cinesi chiudono registrando un altro recupero, a seguito della rotta che ha fatto scoppiare la bolla di Shanghai; la Grecia si avvia verso il terzo piano di salvataggio, dopo che il Parlamento ha approvato le riforme chieste dai creditori, mentre l’Eurogruppo ha trovato un accordo di principio sul prestito ponte e la Bce ha innalzato la liquidità a favore delle banche elleniche.
Dalla Germania, il Bundestag ha approvato la trattativa per il terzo piano di salvataggio. I mercati europei, tra questi due poli, trattano poco mossi con qualche presa di beneficio dopo i rialzi della vigilia. Alexis Tsipras, il premier greco, attende oggi il definitivo sblocco del prestito ponte da 7 miliardi. Continuano ad arrivare richiami sulla necessità di sforbiciare l’indebitamento: ancora una volta dagli Usa, che non hanno esposizione verso Atene, il segretario al Tesoro, Jacob Lew, ha sottolineato “l’importanza di raggiungere la sostenibilità del debito nelle prossime negoziazioni” perché è nell’interesse non solo della Grecia ma “dell’Europa e dell’economia globale”.
In Cina, come accennato, i pesanti interventi delle autorità hanno per il momento stabilizzato il mercato: Shanghai chiude gli scambi in rialzo del 3,51%, Shenzhen del 5,24% e l’ultima seduta settimanale va in archivio con il maggior balzo dell’ottava. Sul mercato, riporta Bloomberg, si è diffuso un report per il quale le banche cinesi hanno messo sul piatto oltre 320 miliardi di dollari per sostenere i corsi azionari: diciassette istituzioni hanno garantito linee di credito all’agenzia statale China securities finance corp. per pompare liquidità sul mercato. Le azioni ancora sospese risultano 545, il 19% del listino, ma in calo rispetto alle 1.300 circa della fine della scorsa settimana.
In questo contesto, i listini Ue trattano intorno alla parità: Milano è ferma sui livelli di ieri, dopo il +1,7% della vigilia, in linea con gli altri. Francoforte eLondra cedono lo 0,1%, Parigi è in rialzo dello 0,2%. Lo spread tra il Btp e il Bund oscilla sulla soglia di 115 punti, con il rendimento dei decennali stabile all’1,96%. Anche il cambio euro-dollaro è stabile, con la moneta del Vecchio Continente che scambia a 1,089 biglietti verdi. In mattinata, la forza del dollaro, ai massimi da tre settimane nei confronti dello yen, ha spinto al rialzo la Borsa di Tokyo: +0,25% per il Nikkei.